Net Insurance colloca un bond subordinato convertibile c.d. Tier II
Nel dicembre dell’anno appena concluso, il CdA di Net Insurance ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario subordinato convertibile in azioni della Compagnia, per un ammontare massimo di 5 milioni di euro.
L’obbligazione, emessa alla pari e quindi al 100% del valore nominale, è stata quotata sulla Borsa di Vienna e corrisponde ai suoi titolari un tasso del 4,60% su base annua. La durata della passività subordinata è di dieci anni, salvo facoltà di rimborso anticipato da parte dell’emittente (Net) a partire dal quinto anno.
Il Board di Net Insurance – trattandosi di un titolo di debito convertibile – ha deliberato di riservare, a servizio dell’eventuale conversione, un numero massimo di 833.333 azioni proprie detenute, salvo aggiustamenti come meglio previsto all’interno delle terms and conditions dello strumento finanziario.
In particolare, sono previsti due differenti rapporti di conversione, con prezzi pari ad 6 e 7 euro ad azione, variabili in funzione della specifica finestra di conversione.
Il prestito obbligazionario, costituendo un titolo subordinato di tipo Tier II, è eligible tra i fondi propri della compagnia e contribuisce a irrobustire ancor di più il grado di solvibilità della società.
Il dato di SCR Ratio, già lungo l’esercizio 2020, si è sempre mantenuto largamente al di sopra dei minimi regolamentari e ha mostrato una forte resilienza agli shock esterni, sia grazie alle attente scelte di selezione del rischio sia alle buone performance tecnico-industriali, senza trascurare la mirata gestione del portafoglio titoli. Tutti questi fattori hanno contribuito a mitigare la forte volatilità che ha caratterizzato i mercati finanziari nel periodo di maggior picco della pandemia da Covid-19.
L’operazione può ritenersi nel suo complesso riuscita, da un punto di vista sia societario che di tempistiche: si pensi che il collocamento dello strumento finanziario è stato avviato il 1° dicembre 2020 e il successivo 17 dicembre il titolo è stato regolato con i sottoscrittori e quotato sulla Borsa viennese.
L’emissione del bond è stata un’operazione che ha suscitato forte interesse e un elevato apprezzamento da parte di investitori qualificati, sia italiani che esteri (domanda pari a 2,2 volte l’offerta) anche grazie alla forte componente “innovativa” che ha caratterizzato l’intero processo di strutturazione del bond. Per operazioni similari, infatti, a servizio della conversione di un titolo di debito, generalmente vengono effettuate operazioni di aumento di capitale, mediante rilascio di azioni di nuova emissione. Net Insurance, invece, secondo una logica disruptive, è “uscita fuori dagli schemi” riservando un pacchetto importante delle azioni proprie al servizio della conversione. Lo stesso prezzo di conversione non è distante dal prezzo di quotazione dell’azione Net Insurance alla data di collocamento del bond, a dimostrazione della logica investor friendly alla base di tale operazione.
I benefici che l’impresa trarrà da questa manovra sono il rafforzamento del proprio livello di solidità patrimoniale oltre all’ampliamento – in caso di conversione – della propria compagine azionaria, rendendola simile a quella di una public company.